- sentieri -

07 – La transumanza verticale

Nella sua versione completa l’itinerario è riservato ad escursionisti ben allenati che vogliono esplorare il paesaggio sviluppatosi a seguito della vita rurale di altri tempi.

Questa prevedeva che il territorio fosse suddiviso in diverse stazioni di coltivazione frequentate su base stagionale: i vigneti in basso, i campi e i maggenghi a mezza costa, gli alpeggi in alto.

BELLANO

San Rocco – Lezzeno – Gora – Soglio – Noceno – Camaggiore – Busè – Sanico – Mosnico – Vendrogno – Ombriaco – Bellano

VARIANTI

a) interruzione a Lezzeno, ritorno a Bellano su IT.02; b) interruzione a Noceno, ritorno su IT.09 per Vendrogno e poi su IT.07 a Bellano; c) interruzione a San Grato, ritorno su IT.08 per Vendrogno e poi su IT.07 a Bellano

Si parte da Bellano su per via Plinio e poi, dopo un breve tratto sulla SP66, a destra per la ripida via che porta al Santuario di Lezzeno.

Ammirato il paesaggio sul centro lago, sul retro della piazza seguiamo la mulattiera verso la Cappella del Miracolo, dove il Mezzera vide una icona della Madonna piangere lacrime di sangue.

Si prosegue per Gora (dove troviamo ex vigneti) e, dopo un tratto su SP 66 in leggera discesa, si prende a destra per Soglio.

La transumanza verticale

Attraversata la Val Grande inizia la salita diretta verso Noceno: prima in prati terrazzati, una volta vigneti lavorati specie in primavera e autunno; poi, in un continuo scosceso castagneto.

Visitato Noceno – abitato permanente, descritto all’IT.09 – si sale verso l’alto a riprendere la mulattiera per Monte Basso di Camaggiore, stazione abbandonata di campi e maggenghi.

La successiva erta, analoga alle precedenti, ci porta a Camaggiore, stazione estiva di alpeggio. Sulla sinistra troviamo San Girolamo e la sosta dell’Alpe. Da non perdere il panorama dal Cantun della Breva, seduti su massi avelli. In discesa attraversiamo l’abitato verso Sud e proseguiamo a mezza costa in betulleto e in rimboschimento di conifere.

Raggiungiamo prima l’ex alpeggio di Set, poi la stazione dei maggenghi di Busè, infine l’abitato permanente di Sanico.

Visitato il paese, noto come la piccola Venezia, attraversiamo la SP66 e su acciottolato andiamo a Mosnico e poi, in direzione Nord, a Vendrogno. Una visita al Museo del latte – proprio in centro paese – completa le informazioni che stiamo acquisendo sulla antica civiltà contadina.

Usciti dal borgo, proseguiamo sulla SP66 per 1 km circa e prendiamo la mulattiera sulla sinistra che, riattraversando la medesima SP un paio di volte, ci porta a Ombriaco e Bellano in un paesaggio che ritorna quello dei vigneti terrazzati.

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