Il bello dell’Orrido con Massimo Castoldi

Il bello dell’Orrido, la rassegna di incontri curata da Armando Besio, continua il programma con Massimo Castoldi

 Un appuntamento dedicato a Goffredo Mameli e al “suo” inno d’Italia, per riscoprire un importante simbolo identitario spesso incompreso.

sabato 31 maggio

ore 18.00 | Cinema di Bellano

Massimo Castoldi

L’ITALIA S’É DESTA.

L’INNO DI MAMELI, UN CANTO DI PACE.

Ingresso gratuito

 

Bellano, 12 maggio 2025 – La rassegna Il bello dell’Orrido curata da Armando Besio e promossa dal Comune di Bellano nell’ambito del progetto BAC Bellano Arte Cultura, prosegue sabato 31 maggio, alla vigilia della Festa della Repubblica del 2 giugno, con l’incontro dedicato all’Inno di Mameli, per riscoprirne il significato autentico.

Questo canto di pace e fratellanza, nato in un’Italia in lotta, è un simbolo identitario spesso incompreso: la sua storia è raccontata nel saggio L’inno di Mameli: un canto di pace (Donzelli) di Massimo Castoldi, che analizza il contesto storico in cui nacque e il messaggio di pace e di fratellanza che porta con sé.

Quasi tutti lo hanno cantato almeno una volta nella vita, ma pochi ne comprendono il significato, e tanti non lo amano. “La maggior parte degli italiani canta l’Inno di Mameli come si cantava la messa in latino, senza capirci niente” diceva Dario Fo.

L’Inno di Mameli, insomma – ma il titolo originario è Canto nazionale – ha sempre avuto un rapporto conflittuale con gli italiani. A riscattarlo è stato il Presidente Ciampi, che lo definirà “l’Inno del risveglio del popolo italiano” – sull’asse storico politico Risorgimento, Resistenza, Repubblica – e che chiederà al maestro Riccardo Muti di dirigerlo nel 1999 in occasione di una memorabile Prima della Scala.

L’incontro rappresenta quindi un’occasione per scoprire o riscoprire un simbolo conflittuale, e spesso incompreso, mettendo in luce anche la storia tragica del ragazzo Goffredo Mameli, poeta genovese e patriota mazziniano morto a 22 anni sulle barricate in difesa della Repubblica Romana, dove combatteva coi garibaldini.

Due anni prima, nel 1847, a Genova, in una città attraversata dai moti risorgimentali, Mameli aveva scritto Il Canto nazionale, che poi sarebbe stato ribattezzato Inno di Mameli, il cui tema di fondo era costituito dal riscatto degli italiani dal secolare asservimento straniero, nel segno della fratellanza.

Il Canto divenne subito popolarissimo. E la sua storia viene messa in luce dal racconto puntuale di Massimo Castoldi, Professore di filologia italiana all’Università degli Studi di Pavia, filologo e critico letterario, che evidenzia come l’inno si intrecci con la memoria collettiva che si celebra due giorni dopo, e ci fornisce una chiave di lettura di tanti eventi del nostro recente (e meno recente) passato.

Massimo Castoldi, filologo e critico letterario, studioso di Pascoli e Manzoni, ha dedicato i suoi studi all’approfondimento della cultura e della memoria storica italiana, concentrandosi in particolare sulla storia della Resistenza. È curatore di numerosi volumi, oltre alle pubblicazioni in ambito linguistico e a quelle dedicate alla storia della Resistenza si è occupato di cultura italiana durante il fascismo, di censura e di tematiche della memoria.

 

INFORMAZIONI UTILI

Inizio incontri ore 18:00, Cinema di Bellano (LC), via Roma, 3.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.

A fine evento, gli autori saranno disponibili per il firmacopie.

 

PERCORSO ESPLORATIVO

a cura dei Custodi del Patrimonio di Bellano nei siti dell’itinerario BAC Bellano Arte Cultura.

Per sabato 31 maggio l’appuntamento è alle ore 16:00 al Museo Giancarlo Vitali per poi proseguire con la visita alla Chiesa di Santa Marta.

Su prenotazione a custodipatrimoniobellano@gmail.com

Il costo d’ingresso € 3,00.

 

 

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