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Cinema

Il Cinema di Bellano è stato rinnovato completamente nel 2006.

Ha visto, a partire dal 2012, l’installazione del primo proiettore digitale della Provincia di Lecco. Dotato di una sala da 244 posti a sedere suddivisi in platea nella parte anteriore e gradinata in quella posteriore propone proiezioni con qualità digitale 2K realizzata su uno schermo di dimensioni 9,5 x 4,5 metri.

CONTATTI

Associazione di Promozione Sociale
CINEMA DI BELLANO

Via Roma, 3 Bellano (Lc)

Il sistema audio è certificato THX e supporta entrambe le codifiche Dolby Digital e DTS. Il Cinema di Bellano, gestito dall’omonima associazione di volontari, propone settimanalmente film in Prima Visione e in ripresa titoli usciti in Italia nelle settimane precedenti, oltre ad una rassegna annuale di Cinema di Qualità.

In aggiunta alle proiezioni la struttura ospita rappresentazioni teatrali, presentazioni di libri, eventi culturali, concorsi e convegni di vario genere, anche in collaborazione o organizzate da enti o associazioni del territorio.

Lo stabile, costruito sul finire degli anni trenta del ‘900, ha da sempre ospitato cinema e teatro anche se questi trovavano posto nella più ampia struttura della Casa del Fascio comprendente anche i locali al piano inferiore. La presenza di una grande sala destinata a tali attività fu esplicita richiesta della sezione bellanese del Partito Nazionale Fascista; probabilmente per tenere riunioni e proiettare filmati a scopo propagandistico.

Particolare è la vicenda legata alla raccolta dei fondi necessari alla sua realizzazione poiché il Comune di Bellano non poteva affrontare tale progetto solamente con il proprio bilancio. Vennero allora in soccorso le numerose realtà produttive presenti nel borgo che elargirono cospicue somme di denaro. I lavori poterono quindi iniziare il 10 ottobre 1938 e trovarono numerosi ostacoli fin da subito: aumento del numero delle opere da realizzare e dei relativi prezzi, inverno rigido e, di nuovo, mancanza dei fondi.

Lo stabile venne ultimato il 25 ottobre dell’anno successivo e l’inaugurazione della Casa del Fascio avvenne il 28 ottobre, data simbolica poiché memoria della marcia su Roma. La cerimonia avvenne nonostante la sala cinematografica risultasse priva degli arredi e delle attrezzature necessarie a causa del continuo aumento del costo delle opere di realizzazione. Gli uffici destinati alla direzione del partito e alla dottrina dei giovani, posti al piano inferiore, erano invece pronti all’uso.

Di grande interesse è la composizione architettonica utilizzata, anche se questa può apparire piuttosto semplice al primo sguardo. Lo stile adottato è quello del razionalismo, diffuso in quegli anni e per questa particolare tipologia di edifici pubblici. I canoni adottati sono quelli delle linee semplici, senza alcun tipo di fronzolo architettonico, delle simmetrie e di particolari rapporti tra le forme. Grazie ad un recente studio condotto da tre studenti del Politecnico di Milano si è potuto decodificare la facciata principale individuando dapprima la composizione delle sue parti come una rielaborazione di quella della chiesa prepositurale, e poi riscoprendo le regole rigide che ne hanno determinato le dimensioni: si tratta della proporzione aurea espressa in rettangoli, spirali e rapporti numerici; canone tipicamente adottato in edifici razionalisti.

Con la caduta del regime fascista la struttura mutò il suo nome in Casa del Popolo ma non cambiò mai l’utilizzo della grande sala che tuttora, seppur dopo vari rimaneggiamenti, continua ad ospitare proiezioni e spettacoli teatrali.

Interno cinema

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