La facciata, caratterizzata dall’alternanza di fasce marmoree bianche e nere, misura 17,30 m in altezza e 18 in larghezza. Segue uno schema a salienti e risulta essere tripartita seguendo la suddivisione interna delle navate. La partizione è realizzata mediante paraste collegate tra loro in sommità grazie alla successione di archetti pensili tipici dell’architettura romanica. Alla base sono presenti tre aperture contornate da colonnine a fascio e sormontate da lunette a sesto acuto, un tempo affrescate. I dipinti delle porte minori non sono sopravvissuti, mentre quello della lunetta centrale è oggi conservato all’interno della chiesa e rappresenta la Vergine in trono con manto e corona regale che regge il divino infante con ai lati i Santi Nazaro e Celso. Al di sopra degli ingressi sono presenti tre finestre circolari: le laterali di dimensioni modeste, sono contornate da conci bianchi e neri, quella centrale, invece, risulta essere un rosone vero e proprio, circondato da pregevoli terrecotte verniciate di color verde. L’anello più interno è costituito da archetti ogivali intrecciati a cui seguono quattro anelli con decorazione floreale separati da listelli a foggia di spirali, nastri e cordoni. Al centro la vetrata rappresenta i Santi Patroni Nazaro e Celso. Tra quest’ultimo e il portale principale si colloca un’edicola gotica ospitante un altorilievo di S. Ambrogio, patrono della diocesi.
Altri fregi si trovano sulle chiavi di volta degli ingressi su cui sono rappresentanti, a partire da quella di sinistra, una mano benedicente, un agnello con croce greca e una croce latina. Al di sopra della finestrella tonda di destra è presente uno stelo di erba lacustre, ricorrente anche in alcune tele rinascimentali. Infine, sulle paraste centrali, sono raffigurati gli stemmi della famiglia Visconti: una biscia affiancata dalle lettere I O, e della famiglia Torriani: una torre affiancata dalle lettere A N.